Dieci consigli per i liberi professionisti


Il mercato italiano dei liberi professionisti presenta un paio di aspetti peculiari che lo rendono particolarmente interessante per chi fra i suoi operatori scelga di affrontare le tematiche digitali e reputazionali in maniera proattiva. Il settore, con qualche rara eccezione, presenta ancora forti barriere protezionistiche per la crescita e lo sviluppo dei nuovi entrati nel settore (esami complessi, lobby forti, normative associazionistiche locali che limitano le forme di comunicazione) e una tendenziale pigrizia nell'adottare forme innovative di presenza digitale e nell'integrare il classico canale del passaparola con attività di costruzione della reputazione attraverso il procacciamento di clienti grazie ai motori di ricerca e ai social media. Attualmente pochi studi professionali e pochi liberi professionisti hanno attuato e definito approcci strutturati ed efficaci per la protezione e la crescita della propria reputazione in Rete, ma questo ha delle ripercussioni immediate:
  • la mancanza di visibilità sui motori di ricerca di contenuti rilevanti relativi al professionista; 
  • la possibilità di rendere facilmente visibili commenti e giudizi negativi sul professionista; 
  • la perdita di possibili contatti commerciali in target con i servizi proposti. 
Di seguito alcuni consigli operativi utili che si possono adottare con gli opportuni adattamenti alle diverse tipologie di studi professionali:
  1. effettuate il check-up reputazionale nelle modalità descritte nel Capitolo1 in maniera approfondita e per tutte le chiavi di ricerca che riguardano il vostro nome, se siete liberi· professionisti, o il nome dello studio in caso di uno studio associato. Ampliate l'ascolto anche ai vostri concorrenti a livello locale o nazionale;
  2. se non l'avete già fatto, registrate un dominio con il vostro nome e cognome (o con il nome del vostro studio associato) per presidiare in maniera migliore le ricerche specifiche che vi. riguardano;
  3. effettuate un censimento accurato in maniera manuale o con dei tool di monitoraggio dei luoghi dove si parla dei vostri temi: forum, blog, testate editoriali di settore, siti di domande e risposte e via dicendo. In questo modo mapperete gli ambienti in cui potrete iniziare ad accreditarvi come esperti del settore;
  4. attivate dei sistemi di monitoraggio continuativi delle parole chiave di riferimento per il vostro nome al fine di tenere sotto osservazione le possibili aree di rischio, le discussioni calde, i luoghi di dialogo e gli influencer, e per avere una mappatura precisa degli ambienti in cui si forma e si sviluppa la reputazione online vostra e dei vostri competitoro In questo modo potrete definire quali siano i servizi e i contenuti di interesse per il vostro target;
  5. utilizzate i social network professionali e le community di settore in maniera pro attiva per emergere come specialisti. Partecipate ai gruppi e alle community contribuendo con spunti e informazioni di valore (articoli, link ecc.) alle discussioni in eSsere. Diffondete le vostre conoscenze e competenze citando le fonti di eventuali approfondimenti che fornite. Favorite le discussioni all'interno dei gruppi di LinkedIn, Xing o Viadeo, e magari fornite le soluzioni ai problemi posti dai clienti offline trasponendoli anche nell' online, in modo da attrarre un maggior numero di persone potenzialmente interessate. Pianificate dei seminari di formazione online e sfruttate le sezioni eventi di LinkedIn o di altre piattaforme come mezzo di promozione verso i vostri contatti. Studiate degli articoli specifici per il blog che prevedano una call-to-action finale indirizzata all'iscrizione a una mailing list. Costruite un profilo completo che comprenda sondaggi, video, feed del blog. ma anche i vostri documenti. le presentazioni in PowerPoint. gli ebook. i libri. gli articoli e le altre pubblicazioni;
  6. definite una presenza digitale coerente con gli obiettivi di comunicazione orientati alla crescita della reputazione dell'attività di libero professionista o dello studio professionale;
  7. integrate tutti i canali digitali e social che avete deciso di presidiare per la vostra comunicazione tradizionale tramite preventivi, presentazioni, carte intestate, biglietti da visita e annunci su carta stampata;
  8. utilizzate Slideshare e altri canali di condivisione per presentare i vostri servizi, le vostre competenze e i vostri successi. Usate i concetti base del SEO; ottlmizzate le vostre slide, utilizzando le parole chiave, titolo, nell ' descrizioni e n i tag (gli Hl, HAI ALndia.ti per l' ascolto più quelli specifici del documento). Siate creativi nei contenuti, non solo dal punto di vista dei testi, ma anche dal punto vista della loro presentazione grafica. Anche nella creazione di white paper ricordate che le slide prive di valore passeranno inosservate. Non dimenticate il marketing tradizionale, ovvero di fornire le informazioni personali alla fine di ogni presentazione, con tutti i link e le spiegazioni del caso. Per un visitatore colpito positivamente dalla vostra presentazione deve essere semplice poter vi trovare e contattare. Utilizzate i connettori di LinkedIn e Facebook per collegare le vostre presentazioni e aumentarne la visibilità sui vostri profili personali. Integrate le presentazioni nel vostro sito o blog attraverso gli strumenti che Slideshare me~te a disposizione. Partecipate ai gruppi che appartengono alla vostra nicchia, ascoltate, commentate e relazionatevi. Promuovete seIllpre il vostro spazio su Slideshare, nel blog. nei social media e anche nei comunicati stampa offline;
  9. create e utilizzate un canale video per presentare il vostro studio, i vostri collaboratori e gli ambiti di competenza; inoltre raccogliete le testimonianze dei clienti e presentatevi attraverso la loro voce;
  10. catalogate, conservate e registrate ogni vostra partecipazione a eventi, corsi di formazione e convegni, in modo da poterla presentare ed evidenziare nelle vostre presenze digitali e, soprattutto, promuovetela in ogni occasione digitale e fisica 
“Utilizzate i social network professionali e le community di settore in maniera proattiava per emergere come specialisti”

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