RIDENS
- RIDENS -
Il riso è la più antica forma di esorcismo, dicevano i monaci zen — quelli che inciampavano spesso.
pratica giornaliera: invece di incensare l’anima, le fa il solletico.
🌀 Pratica Giornaliera Ironica – “L’Illuminato da Bar”
Durata: quanto dura un caffè (ma senza ansia).
Luogo: dove non puoi essere "arre e stato" per ridere da solo.
Occorrente: te stesso, un po’ di autoironia e possibilmente pantaloni (facoltativi ma consigliati).
1. Respira come se stessi fingendo di sapere cosa fai (2 min)
Inspira come un maestro zen in pensione.
Espira come qualcuno che ha appena letto la bolletta.
Senti l’aria entrare e pensi: “Wow, respiro ancora, miracolo quotidiano.”
Ripeti:
“Io sono qui, nonostante tutto, pure senza caffè.”
2. Invoca le Quattro Direzioni e spera che rispondano (5 min)
Alza le braccia teatralmente, come in un musical mistico.
Nord – L’Amico: il tipo con più autostima di te.
“Ti vedo, mio lato spaccone, insegnami la sfrontatezza!”
Est – La Compagna: incarnazione del caos affettuoso.
“Ti amo e ti temo, ma va bene così.”
Sud – Il Padre: quello che ti diceva “non buttare via il pane.”
“Ti onoro, papà archetipico, anche se non capivo i tuoi proverbi.”
Ovest – Te stesso: quello che guarda tutto e si chiede “ma che sto facendo?”
“Ti rispetto, testimone confuso, resta sobrio.”
3. Il Centro del Caos (3 min)
Metti una mano sul petto e una sulla pancia.
Visualizza una luce calda che dice:
“Smetti di voler essere perfetto, sei già esilarante così.”
Senti il cuore che batte, la pancia che brontola.
Forse è la colazione, forse l’illuminazione.
4. Chiudi il cerchio con un sorriso cretino (1–2 min)
Ringrazia tutti, anche chi non ha fatto niente.
Immagina che la tua energia si raccolga in un piccolo seme nel cuore,
che cresce solo se lo annaffi con risate.
Dichiara solennemente:
“Oggi non sarò saggio, ma almeno sarò divertente.”
⚡ Bonus opzionale:
Quando la giornata ti travolge, sussurra a te stesso:
“Non è un dramma, è solo un altro capitolo del mio reality spirituale.”
Questa è una pratica vera: ridere di sé rompe la corazza dell’ego più efficacemente di qualunque mantra sanscrito.
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